LA LEGGENDA DI CALAONE Vicino a Calaone si trova il monte Castello ribattezzato da chi non è del luogo “monte Croce” poiché nella sommità è stata piantata nel 1926 una grande croce. Nella parte nord si vede un’enorme pietra conficcata a picco che fa uno strapiombo di parecchi metri. Della gente raccontava che un pastore tanto povero abitava nei dintorni in un casone fatto di canne con il tetto di paglia. Un giorno, trovandosi costui con le pecore nella parte nord del monte Castello, sentì dei forti dolori intestinali; si mise sopra la pietra e si abbassò i pantaloni appena in tempo per non farsela addosso. Raccolse poi una sbrancà di erba e foglie per pulirsi quando si accorse di alcune monete d’argento sotto la vegetazione. Tutto contento le raccolse e tornò a casa soddisfatto. Dopo qualche settimana, il pastore, trovandosi nella stessa zona si recò alla solita pietra, per il consueto “bisogno” e con sua grande meraviglia trovò poco distante dal masso altre monete d’argento. In breve, ogni volta che si recava nei paraggi ne approfittava per fare la solita cosa trovando sempre del denaro. PS. Sembra che la storia sia molto antica: il prof A.L. Prosdocimi, docente di glottologia nell’Ateneo Patavino, ricorda come il noto studioso di testi in pavano, prof. E. Menegazzo, avesse trovato tale toponimo in un atto notarile, scritto ovviamente in latino, del 1518. Risalendo quindi all’indietro di due secoli il nome si potrebbe ricollegare ai tempi in cui sulla sommità si ergeva il famoso castello di Calaone con “corte” e guarnigione. |
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